Il
sindaco Buzzanca oggi a Roma a confronto con il ministro
Matteoli, il presidente dell'Anas Ciucci e l'amministratore
delegato delle Fs Moretti
Ponte e opere connesse, servono garanzie
Chiamata in causa anche Rfi: il trasporto nello Stretto va
ammodernato e la costa liberata dai binari
[alla fine
dell'articolo Lettera Aperta dell'OrSA ai Lavoratori della
Navigazione]
Alessandro Tumino
Tre
questioni di grande respiro, da chiarire e mettere nero su
bianco con il Governo Berlusconi e con i suoi ministri. La prima
è l'indispensabile programmazione infrastrutturale e finanziaria
delle cosiddette opere "collegate e connesse": perché la
progettazione esecutiva del Ponte prima, la sua costruzione poi,
non devono gravare in modo devastante su una città già
estremamente fragile. La seconda è l'ammodernamento altrettanto
indispensabile del sistema trasportistico nello Stretto, a
cominciare da quelle "Ferrovie dello Stato" i cui traghetti di
questi tempi collezionano incidenti e provvedimenti di fermo da
parte della Capitaneria. E in terzo luogo, la reale
disponibilità finanziaria del Governo in relazione alle
prospettive di liberazione del fronte a mare del centro-sud di
Messina da un parco ferroviario smisurato e obsoleto, con opere
di interramento dei fasci di binari. Di tutto questo si parlerà
oggi a Roma in un confronto tra il ministro alle Infrastrutture
e ai Trasporti, Altero Matteoli, il presidente dell'Anas Pietro
Ciucci, l'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana,
l'ing. Mauro Moretti, il sindaco Giuseppe Buzzanca, il direttore
generale del ministero, dott. Incalza, l'assessore comunale ai
Programmi complessi Gianfranco Scoglio. Sarà presente anche
l'on. Enzo Garofalo, componente della Commissione Trasporti
della Camera, che ha appena ascoltato il "grido di dolore" di
tutti i sindacati del trasporto, reso ancora più vivo dal
contestuale fermo a tempo indeterminato per tante carenze, da
parte della Capitaneria, di uno dei traghetti più discussi in
servizio tra le due sponde. Insomma il quadro degli argomenti
odierni è così ricco e delicato che aspettarsi svolte
particolari, sarebbe probabilmente utopistico. Ma impegno
massimo sì: Messina va difesa, valorizzata, promossa. Non certo
illusa o messa sullo stesso piano di altre realtà senza
un'emergenza, già pesante, come la nostra. Motivatissimo appare
il sindaco Buzzanca: «Per me questo primo incontro ha già una
sua importanza concreta. Le varie opere collegate e connesse
alla costruzione del Ponte sono la condizione senza la quale non
è possibili avviare il procedimento in modo serio. Senza di
esse, sia chiaro, non si può fare niente». E l'elenco è lungo,
possibile solo fare qualche esempio: «Per quanto riguarda il
dott Ciucci e il Governo, ribadiremo l'importanza prioritaria di
opere come la doppia canna degli svincoli di Giostra e
Annunziata, l'ampliamento della cittadella universitaria, un
secondo svincolo autostradale a Papardo, l'attivazione della
metropolitana del mare, e poi naturalmente, parlando in questo
caso all'ing. Moretti, l'interramento della linea ferrata e lo
spostamento della stazione al fine di restituire a Messina il
suo affaccio a mare, oltre che ovviamente l'ammodernamento
dell'attuale sistema di trasporto del vettore pubblico, dal
servizio dei mezzi veloci a quello dei traghetti». Si annuncia
una piena sintonia, dunque, e non potrebbe essere diversamente,
con le posizioni espresse dall'on. Garofalo, il quale intende
confrontarsi con i vertici di Rfi in seno alla Commissione
Trasporti della Camera, «non per chiedere elemosine, ma perché
Messina deve aver quel che merita, e ha il diritto di sapere
quali sono le strategie d'impresa di Rfi per quella continuità
territoriale tra la Sicilia e il Continente "finanziata" dal
Governo e che si inserisce in uno Stretto di Messina che offre
ampi margini di guadagno».. Fortissime, in effetti, sono le
aspettative della nostra comunità: innanzitutto di chiarezza, e
poi di una programmazione illuminante e non scriteriata. La
vicenda della nave "Budelli", per esempio, è un simbolo di quel
che non dovrebbe essere. Gli ufficiali della Capitaneria trovano
nella nave pubblica troppe cose che non vanno, dall'igiene alla
sicurezza, e la bloccano. E la direzione di Bluvia,
interpellata, è laconica: «Siamo in attesa di conoscere le
motivazioni ufficiali per le quali è stato disposto il blocco
del servizio della nave traghetto Budelli». E i cittadini dello
Stretto, gli utenti? Qualcuno dirà mai a loro "Ci scusiamo per
il disservizio"? Oggi intanto, saranno in città ben tre
assessori regionali. Il delegato all'Industria Pippo Gianni sarà
alla Provincia, alle 13, per discutere del Piano energetico
regionale. Alle 16 con i colleghi ai Beni culturali, Antonello
Antinoro, e alla Presidenza, Giovanni Ilarda, discuterà delle
nuove energie con i il rettore dell'Ateneo Franco Tomasello.
Antinoro, poi, guidato dal vicesindaco Giovanni Ardizzone,
effettuerà un sopralluogo a Forte S. Salvatore, nella Real
Cittadella ed al Museo regionale.
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La
forte reazione di un consistente gruppo di marittimi precari (i
veterani della lunga Vertenza Stretto insieme a nuovi soggetti
che hanno condiviso le ragioni della lotta) sembra aver causato
il rinnovato interesse delle istituzioni che intendono
intervenire per evitare che RFI continui a snobbare gli accordi
con l'obiettivo di proseguire nell’inesorabile smantellamento del trasporto
pubblico nello Stretto (la questione ponte è un capitolo diverso
che contrasteremo nelle sedi opportune) .
E’ l’ultima occasione che
i lavoratori hanno per compattarsi, bisogna sposare le ragioni
dell’unità superando ogni differenza ed evitare i veleni da
piazzale che hanno consentito all’azienda di spaccare il fronte
della lotta e proseguire nel processo di compressione dei
diritti.
Per essere chiari una
volta per tutte e togliere ogni argomento alla minoranza
capitanata dagli spargitori di fango, ribadiamo che l’OrSA non
intende assolutamente trascurare i lavoratori che sono stati
esclusi dalla selezione per l’assunzione di 55 unità, prova ne è
il contenzioso legale in atto per invalidare un concorso iniquo
studiato ad arte per discriminare i precari a favore di
personale ex novo.
In tema di stabilizzazione
dei lavoratori, l’obiettivo principale di questo sindacato
resta il turno particolare, ben vengano le assunzioni
richieste dall’ex Ministro Bianchi, ma non senza aver tutelato
quei soggetti che dopo anni di sfruttamento a colpi d’imbarchi a
viaggio rischierebbero di perdere anche l’esiguo periodo
d’imbarco di 78 giorni all’anno.
Restiamo profondamente
delusi e siamo veramente stanchi di ricevere l’eco di
discussioni inconsistenti supportate da un triste qualunquismo
mirato a frenare un’azione senza precedenti che potrebbe far
registrare la svolta positiva del nostro impianto.
Guarda caso le critiche
provengono da uno sparuto gruppo che non ha mai avuto il
coraggio dell’azione e spera di ricevere la manna dal cielo
approfittando del lavoro degli altri. Al contrario di quanto
accaduto in passato ad opera di altre organizzazioni che
promettevano assunzioni per tutti, l’OrSA CI HA SEMPRE
MESSO LA FACCIA senza mai chiedere soldi ai lavoratori
precari né preteso l’iscrizione al sindacato. Su richiesta dei
trimestrali abbiamo deciso di guidare una lotta giusta per
tutelare l’impianto e superare un sistema di precarietà senza
precedenti che continua a calpestare i diritti dei lavoratori
approfittando dello stato di bisogno.
L’azione di protesta del
30 luglio, oltre ad aver riacceso i riflettori sulla vertenza,
ha fatto registrare la voglia di unità dei lavoratori
messinesi, i precari di RFI hanno contestato il consiglio
comunale insieme al personale di ruolo, agli addetti alle
pulizie, ai lavoratori ATM e quelli del Mac Donald; un senso di
rinnovata solidarietà fra la classe operaia che rende ancora più
incomprensibile l’azione effimera dei detrattori che provano a
giustificare l’inoperosità e la propria inadeguatezza alla lotta
frontale spargendo una disinformazione al veleno che fin oggi ha
favorito unicamente il progetto di dismissione di cui l’azienda
non fa più mistero.
Sfidiamo ancora una volta
gli opinionisti dell’ultima ora, che assistono inerti alla
lotta, ad un confronto pubblico per affrontare la questione e
assumere il mandato della base per le future azioni di lotta.
Proseguire con il “cuttigghio” da piazzale fine a se stesso
servirà solo a stigmatizzare la loro pochezza morale e la
sindrome dell’orticello personale di cui soffrono.
Il fronte della lotta è
aperto a tutti, nessuno può permettersi di respingere i
lavoratori che intendono associarsi alle sacrosante
rivendicazioni che da anni portiamo avanti, se ciò dovesse
accadere siete autorizzati a denunciare l’evento al direttivo
dell’OrSA.
Per ulteriore chiarezza
teniamo a ribadire i tre obiettivi principali di questo
sindacato:
1.
Piano di
produzione, rilancio dell'azienda e ammodernamento della flotta
2.
Progressi
di carriera a partire dal personale di ruolo fermo alla
qualifica d’ingresso
3.
Turno
particolare ed eventuali assunzioni
Si spera che la chiarezza
di azione, da sempre alla base dei principi dell’OrSA, possa
ulteriormente favorire il processo di unità dei lavoratori che
hanno contribuito a rendere grande questo sindacato e ne hanno
favorito lo sconfinamento oltre l’anonimato del recinto
ferroviario. Chi intende risolvere i problemi restando a
guardare gli altri che lottano e aspettando il momento opportuno
per seminare fango e zizzanie, faccia pure, ma al momento
della svolta abbia la dignità del silenzio!! |