Le scriventi OO.SS. preliminarmente
ritengono doveroso esprimere
apprezzamento per l’eccellente lavoro
svolto dalla Direzione Generale per la
Navigazione e il trasporto marittimo e
interno nell’elaborazione delle linee
guida per la determinazione delle
tabelle minime di sicurezza per le navi
traghetto adibite al trasporto
passeggeri nello Stretto di Messina.
Nell’esprimere pertanto il
plauso per l’ottimo ed esauriente
documento si manifesta l’auspicio che
la condivisione delle linee generali di
questo studio, possa condurre in tempi
rapidi alla determinazione di nuove
tabelle minime di sicurezza sulla base
di analisi tecniche puntuali,
rispondenti alle normative in vigore ed
ai più recenti orientamenti emersi in
sede comunitaria.
Si ritiene che il quadro normativo
illustrato possa considerarsi completo
ed esaustivo ed inoltre si considera
assolutamente positiva e condivisibile
l’impostazione metodologica del lavoro
al quale riteniamo di dare un modesto
contributo con le seguenti note.
Scriventi Organizzazioni sindacali,
riservandosi un più scrupoloso
approfondimento per una più attenta e
congrua valutazione, ritengono comunque
di poter esprimere le seguenti
osservazioni:
PRINCIPI GENERALI:
Si ritiene opportuno evidenziare la
condivisione del principio approvato
dalla 38^ sessione del sottocomitato
STW, 2007.
Come da nota (1) a pag. 6 delle linee
guida:
“Il sottocomitato ha
approvato il principio che, per
determinare la tabella minima di
sicurezza, dovrebbe essere sviluppato
un approccio integrato per obiettivi
(c.d. goal based approach) sulla base
dei criteri riportati nella risoluzione
IMO A.890; ciò per consentire di meglio
valutare “i livelli di manning” della
nave in funzione di tutte le attività
operative, partendo da un’analisi
appropriata delle singole funzioni che
devono essere svolte , secondo la
normativa vigente, durante l’esercizio
della nave stessa.”
Questo semplice ed a prima vista
quasi ovvio principio, di fatto
capovolge l’impostazione finora seguita
nella valutazione della congruità
qualitativa e quantitativa delle
proposte di tabelle di armamento
presentate dalle Società di
navigazione.
Pertanto riteniamo degno di nota il
rilievo mosso nel riquadro a pag. 8 ove
si ricorda che:
< La risoluzione (IMO A.890)
stabilisce inoltre che gli stessi
armatori delle navi devono effettuare
una valutazione appropriata delle
funzioni, compiti e responsabilità
dell’equipaggio, tenendo in
considerazione tutta la normativa
nazionale e internazionale, ai fini di
una gestione sicura di tutte le
operazioni connesse all’esercizio della
navigazione
Tale valutazione deve costituire
il supporto della proposta
dell’armatore di tabella minima di
sicurezza da sottoporre all’esame
dell’Amministrazione, ma allo stato
attuale spesso non è presente tra la
documentazione che viene inoltrata
all’amministrazione.>
In effetti si è assistito, negli ultimi
tempi, a emanazione di tabelle fra le
più fantasiose possibili, con risvolti
a volte stravaganti, che hanno destato
allarme e meritano attenta riflessione,
trattandosi di argomenti seri, come la
sicurezza della vita umana in mare e la
protezione dell’ambiente marino.
Sotto questo aspetto riteniamo
sommamente condivisibili i contenuti
della lettera Div.4/1135/S2.10 del 2
marzo 2006 di codesta Direzione
generale con la quale venivano
stigmatizzate “le nuove
proposte di tabella d’armamento
provvisorie, per unità già in possesso
del SMD definitivo, con una
continua tendenza alla diminuzione del
numero di equipaggio previsto in
tabella…” .
Richieste peraltro che continuavano ad
arrivare dalle più disparate
Capitanerie di porto al punto da
rendere necessaria la precisazione
finale della lettera con la quale
“ Si invita inoltre il Comando
generale Reparto VI a voler segnalare
agli Uffici dipendenti il principio che
le proposte di tabelle di armamento da
inviare al Ministero per l’approvazione
definitiva devono essere redatte e
proposte esclusivamente da parte
del Compartimento marittimo di
iscrizione o dell’area operativa
indicata nella tabella per l’Unità in
questione…”
Questo importante aspetto, che ha
condizionato l’emanazione di contestate
tabelle di armamento provvisorie, trova
altra condivisibile presa di posizione
a pag. 13 delle linee guida, ove si
evidenzia come lo stesso Ufficio,
all’ennesima ingiustificata riduzione
di tabella d’armamento operata da una
nuova e diversa Capitaneria di porto
abbia ritenuto di chiedere “ di
voler esplicitare i criteri adottati e
le relative motivazioni per la
determinazione della tabella di
armamento rilasciata in via provvisoria
all’unità” (N/T ULISSE)
A tale proposito è utile rilevare come
la tabella provvisoria per la N/T
Budelli, rilasciata dalla Capitaneria
di Porto di Genova in data 30/08/2004,
per navigazione speciale (tipologia non
prevista dal DL 45/2000) inferiore alle
due ore, con equipaggio pari a 6
persone (Comandante, 1°
Ufficiale di macchina, tre marinai,
un operaio meccanico) abbia destato
stupore fra gli stessi uomini della
Guardia Costiera.
Infatti a seguito di
approfondimento tecnico, la Capitaneria
di Porto di Messina ha modificato la
predetta tabella portandola da 6 a 14
persone di equipaggio.
Successivamente la stessa tabella
provvisoria veniva portata a 12 persone
dopo aver ridotto il numero di
passeggeri trasportabili da 350 a 186.
Diminuzione annotata in data
25.03.2005 sul nuovo certificato di
sicurezza per navi passeggeri,
dopo lo sbarco di due imbarcazioni di
salvataggio.
Desta sorpresa e non si può condividere
il fatto che nella tabella a sei
marittimi rilasciata dalla Capitaneria
di Porto di Genova sia inserito il 1°
Ufficiale di Macchina al posto del
Direttore di Macchina.
Tale impostazione non trova fondamento
normativo e contrasta con la lunga e
prestigiosa tradizione marinara
italiana.
La convenzione STCW ’95 regola I/1
chiarisce infatti che “Direttore di
Macchina s’intende l’Ufficiale
Macchinista responsabile della
propulsione meccanica del funzionamento
e della manutenzione delle
installazioni meccaniche ed elettriche
della nave.” Mentre per
“1° Ufficiale di macchina si intende un
ufficiale di macchina che per grado,
viene subito dopo il Direttore di
Macchina …….”
Inoltre,la persona che può assumere la
Direzione di Macchina può anche essere
un Meccanico navale di seconda classe
(a seconda della potenza dell’apparato
motore) che comunque, anche in tal
caso, acquisisce la qualifica di
Direttore di Macchina. (art.271
regolamento attuazione codice della
navigazione)
Ci sorprende invece il fatto che non
abbia avuto fino ad oggi riscontro
quanto affermato al paragrafo
precedente della stessa lettera del
2 marzo 2006 della Direzione generale:
“ In merito, nello spirito di una
proficua collaborazione ed in attesa di
una definizione più omogenea dei
criteri di applicazione dei riferimenti
normativi, si dispone pertanto che i
Comandi in indirizzo sospendano
l’efficacia delle tabelle di armamento
provvisorie inoltrate a partire dal
2005, per le unità operanti nello
Stretto di Messina e continuino ad
applicare invece le tabelle definitive
approvate dal Ministero per le stesse
unità in data 9 dicembre 2004.”
A tal proposito ci sembra utile
evidenziare i contenuti
dell’interessante nota della
Capitaneria di Porto di Messina (prot.
08211 dell’11 aprile 2006), che, in
riferimento alla suddetta lettera del 2
marzo 2006, tenta di motivare
l’ulteriore riduzione delle tabelle da
10 a 7 persone, giustificandola con
quattro importanti argomentazioni:
-
Attivazione del nuovo approdo di
Tremestieri;
-
Emanazione di ordinanza
sindacale che discende dallo stato di
emergenza per il traffico a Messina
dichiarato con DPCM del 15.01.2001;
-
Richiesta della Società Caronte
& Tourist di rideterminazione delle
tabelle di armamento “al fine di
ammortizzare i maggiori costi del
servizio, senza trasferirli
integralmente sull’utenza con
proporzionale aumento del costo del
biglietto…”
-
Esistenza di un accordo
sindacale con il quale si concordava la
riduzione delle tabelle di armamento da
10 a 7 persone.
Il primo punto, apertura di
Tremestieri - di per se importante -
non può ovviamente ritenersi argomento
utile a giustificare una riduzione di
personale.
Si ritiene invece che l’attivazione del
nuovo approdo, abbia creato condizioni
di navigazione più difficili e
rischiose:
-
raddoppio del tempo di
navigazione all’interno dello stretto
di Messina con aumento di rischi
connessi;
-
nuovo incrocio di rotte che, fra
l’altro, potrebbe risultare una delle
concause del tragico incidente del
Segesta del 15 gennaio 2007.
Quindi condizioni operative diverse, ma
che comunque non giustificano
assolutamente la diminuzione di un
terzo di equipaggio.
Il pur grave problema dell’emergenza
traffico cittadino e le legittime
esigenze di natura economica di parte
datoriale non possono certamente
diventare un criterio oggettivo di
valutazione per la congruità
qualitativa e quantitativa delle
tabelle di armamento.
Per il quarto punto della nota in
oggetto, è importante ricordare che il
citato accordo sindacale aveva un
carattere sperimentale ed è stato
comunque considerato ormai superato
dalle segreterie provinciali di
Filt-Cgil, Fit-Cisl e
Uiltrasporti con lettera ufficiale del
15.02.2007.
La citata lettera della Capitaneria di
Porto dell’11.04.06 presenta per altro
diversi aspetti molto condivisibili
nella parte in cui evidenzia:
-
L’opportunità di
“sottoporre tutta la complessa
questione ad un ulteriore specifico
approfondimento per meglio valutare
l’effettiva necessità di inserire nelle
tabelle di tutte le navi almeno la
figura del 1° Ufficiale di Coperta,
nonché per verificare la fattibilità
dello svolgimento a cura di squadre di
terra, non legate al vincolo gerarchico
di bordo, di attività che ricadono
nella sfera di responsabilità del
Comandante e del Direttore di
Macchina”.
La necessità della presenza a bordo del
1° Ufficiale di Coperta ci sembra ormai
condivisa anche dal Ministero e si
evidenzia in più passaggi delle linee
guida proposte:
-
Pag. 6 : Ship manning and
risk study : ricerca
effettuata da MCA (Marittime and
Coastguard Agency) del Regno Unito in
cui vengono comparati i criteri per la
determinazione delle tabelle minime di
sicurezza delle navi di 11 paesi
comunitari (UK- Malta – Danimarca
– Norvegia - Finlandia – Slovenia
– Svezia – Francia – Cipro – Lituania –
Ungheria). Lo studio evidenzia che su
navi con stazza compresa fra 500
e 3000 GT che effettuano viaggi
nazionali ( restricted trade area) sono
previsti non meno di due Ufficiali di
Coperta (patenti di capitano di lungo
corso).
-
Pag. 7 : MSN 1767 “Hours of
work, safe manning and watchkeeping”
2002
Direttiva emanata dal MCA in cui
vengono definiti I criteri per la
determinazione delle tabelle minime di
sicurezza in funzione dell’orario di
lavoro e di riposo nonché delle
disposizioni specifiche contenute nella
convenzione STCW ’95.I principi di tale
direttiva sono applicati oltre che nel
Regno Unito anche nei documenti di
“Safe Manning” di Grecia – Malta
– Gibilterra – Irlanda – Spagna –
Turchia – Stati Uniti. Si
evidenzia che su Unità adibite a viaggi
nazionali, con stazza compresa
fra 500 e 3000 GT, sono previsti
almeno due Ufficiali di Coperta ,
compreso il Comandante.
-
Pag. 20: Convenzione STCW
78/95 – Codice STCW parte B: Capitolo
II : Stabilisce requisiti minimi
per il Comandante e gli Ufficiali di
Coperta, di cui la Convenzione
sembra prevedere comunque l’impiego a
bordo di tutte le navi di stazza lorda
superiore a 500 GT.
-
La stessa Direzione Marittima
di Catania ha recentemente
rilasciato una tabella di armamento
provvisoria per una nave passeggeri,
con stazza lorda di 600 GT (Lady JO)
prevedendo il 1° Ufficiale di Coperta.
Tale impostazione è stata confermata
dalla Direzione Generale con
l’approvazione della tabella definitiva
che ha ribadito la presenza del 1°
Ufficiale di Coperta.
-
Pag. 22: Convenzione
Marpol 73/78 – regola 26:
In particolare, nello stesso SOPE PLAN,
il 1° Ufficiale di Coperta è
individuato come responsabile delle
seguenti funzioni:
……………… ecc.
-
Pag. 27: Regolamento di
sicurezza DPR 435/91 – libro IV:
Vedi articoli 202 e seguenti.
-
Pag. 36: Decreto Legislativo
27 luglio 1999, n. 271:
Vedi articolo 15
-
Pag. 50: Decreto Legislativo
n.52/2005 :
Ai sensi di quanto previsto anche dalla
Convenzione STCW e dal relativo Codice
STCW sezione A-V/2, per la gestione
della folla, l’assistenza diretta da
parte del personale di bordo ai
passeggeri, comporta soprattutto la
necessità di una direzione di
operazione a livello di responsabilità
dirigenziale.
L’altro aspetto importante, evidenziato
dalla Capitaneria di Porto di Messina,
riguarda l’organizzazione del lavoro e
l’assegnazione a squadre di terra di
attività prima effettuate
dall’equipaggio della nave.
Mentre appare irrilevante - ai fini
della discussione in atto - la scelta
di affidare a squadre di terra servizi
complementari quali pulizia della nave
e ritiro biglietti, altra rilevanza
riveste invece l’affidamento di servizi
essenziali quali la manutenzione della
macchina e il rizzaggio e derizzaggio
del carico.
Queste ultime attività hanno una
evidente e macroscopica ricaduta sulla
sicurezza della nave e quindi, a parere
delle scriventi, non possono essere
svolte da personale estraneo
all’equipaggio e non sottoposto al
vincolo gerarchico del Comandante e del
Direttore di macchina sui quali poi
ricade la responsabilità della
sicurezza della nave e dell’efficienza
e corretta manutenzione degli impianti
di bordo.
Dalla necessità che queste attività
vengano svolte da membri
dell’equipaggio si deve ovviamente
valutare l’incidenza, in termini
quantitativi e qualitativi, sulle
tabelle minime di sicurezza.
CONFIGURAZIONI OPERATIVE
(sezione 1.1.4 – pag. 10)
Non si ritiene di poter condividere la
suddivisione delle navi in due
configurazioni operative, di tipo “A” e
“B”
Tale suddivisione infatti appare
strumentale e non sembra trovare
fondamento normativo.
Pertanto si ritiene corretto e
opportuno restringere ad una sola
condizione operativa per nave
passeggeri – esclusivamente
riferita al numero di passeggeri
indicato nel certificato di sicurezza.
La normativa infatti definisce come
navi passeggeri le unità che
trasportano più di 12 passeggeri
e ad esse si applica la normativa per
navi passeggeri.
Alle altre Unità, considerate navi da
carico, si applica la relativa
normativa.
Le norme da applicare infatti si
differenziano prevalentemente per
queste due tipologie di naviglio: Nave
passeggeri -
Nave da carico.
Ciò consente di avere per la stessa
nave al massimo due tabelle minime di
sicurezza diverse: una per nave
passeggeri e una per nave da carico.
Accettare invece una impostazione
diversa, comporterebbe il ricorso a
nuove e sempre possibili diverse
condizioni operative che
renderebbero giustificabili altre nuove
tabelle con limitazione di passeggeri a
100, 150 200 o altro numero ritenuto
opportuno dagli armatori.
Con l’inaccettabile conseguenza di
avere per la stessa Unità diverse
tabelle e per l’Autorità marittima
scarse possibilità di effettivo
controllo.
Oggi di fatto avviene che la stessa
nave, magari nello stesso turno di
servizio, cambi configurazione
operativa da “A” a “B” , imbarcando le
3 persone in più previste e passando da
7 a 10 persone di equipaggio.
Ciò viene tacitamente consentito,
mentre a nostro parere ogni volta che
si cambia tabella di armamento, si
dovrebbe, a norma dell’art. 30 del DPR
435/91, effettuare una nuova
visita ai servizi di bordo e rilasciare
nuove spedizioni con la nuova tabella
minima di sicurezza.
Questa invenzione di configurazione
operativa diversa ha generato
confusione e disservizi.
Inoltre risulta che le Capitanerie di
Porto abbiano, negli ultimi tempi,
verbalizzato diversi Comandanti
per il superamento del numero di
passeggeri trasportati.
Soluzione questa che può fare comodo,
ma che non sembra molto corretta poiché
di fatto spesso il Comandante della
nave è vittima di un sistema che non
può governare e gestire, specie nello
smistamento di passeggeri e mezzi, in
terminal caoticamente interessati
quotidianamente da migliaia di
passeggeri ed automezzi.
Ciò avviene, fra l’altro, in una
situazione logistica - a Villa San
Giovanni - in cui le navi attraccano
ai medesimi moli e non vi è possibilità
di distinguere le navi di
configurazione “A” da quelle “B”.
SUDDIVISIONE
PER UNITA’ CON CARATTERISTICHE DI
SIMILARITA’
Non si può condividere il fatto di
considerare le navi di RFI, RIACE
e FATA MORGANA come unità similari a
Enotria ed altre unità ad un solo
ponte di carico.
Quanto sopra viene unanimemente
condiviso da Comandanti e Direttori di
macchina e pertanto si ritiene
indispensabile un approfondimento
tecnico da effettuarsi congiuntamente
con gli Ufficiali della Capitaneria di
porto.
Le navi Riace e Fata Morgana, che
trasportano anche carri e carrozze
ferroviarie, risultano per dimensioni,
caratteristiche strutturali,
sistemazioni logistiche, impianti di
sicurezza e di servizio completamente
differenti dalla nave Enotria.
Solo a titolo esemplificativo, ma non
del tutto esaustivo, si segnalano
alcune operazioni che, in normale
assetto operativo, devono
necessariamente essere svolte
manualmente dal posto e non possono
essere effettuate dal ponte di Comando:
Centrale
elettrica
Parallelo dei
Gruppi Elettrogeni, in manuale.
Ripristino
interventi, in caso di arresto dei
motori elettrici .
Riarmo
magnetotermici a seguito intervento
majer.
Assetto nave
Bilanciamento
trasversale – quadro di comando solo in
SCP;
Assetto
longitudinale – avviamento pompe da SCP
– manovra valvole solo dal posto.
Gasolio
Qualsiasi operazione di travaso fra
casse di servizio, doppi fondi e
depuratori può essere effettuata dal
posto, ma non dal ponte di Comando.
Risulta evidente che anche in caso di
emergenza, con necessità di operare
travasi di gasolio per evitare
versamenti in mare (collisione,
incagli, falla ecc.) bisogna
intervenire dal posto.
Impianto di sentina
Manca la possibilità di qualsiasi
manovra dalla plancia di effettuare
movimenti e sbarchi di acque di
sentina, l’impianto è totalmente
manuale.
Avviamento dei motori di
propulsione:
Spesso avviene che i
motori si bilanciano per bloccaggio
delle valvole di avviamento. In tal
caso bisogna intervenire dal posto
sulla viratrice manuale.
Prese mare
In caso di ostruzione dei filtri
durante la navigazione, o come sempre
più frequentemente accade in porto, le
prese mare non essendo motorizzate
devono essere manovrate dal posto per
l’avvicendamento e successiva pulizia
dei filtri. Per tale manovra occorrono
almeno due persone.
Per quanto riguarda invece le
sistemazioni di coperta occorre
precisare che la nave presenta due
ponti saloni distinti, un ponte di
primo corridoio sotto il ponte di
carico, dove sono presenti alloggi e
locali di servizio che, anche se non
utilizzati, necessitano comunque di
sorveglianza.
Si significa inoltre che a causa
della conformazione strutturale diversa
rispetto alle altre unità con un solo
ponte di carico, Riace e Fata Morgana
presentano, dal ponte di Comando, una
visibilità molto limitata del ponte di
carico.
Si segnala infine che la completa
visibilità dell’orizzonte dalla
plancia risulta compromessa per
problemi strutturali che oscurano ampi
settori di orizzonte.
Ciò comporta la necessità di un
appropriato servizio di vedetta, specie
durante la navigazione notturna.
Quanto sopra evidenzia che aver
considerato le due unità simili alle
altre ad unico ponte di carico non
risulta essere il risultato di una
attenta valutazione e appropriata
analisi delle singole funzioni che
devono essere svolte (secondo la
normativa vigente) durante l’esercizio
della nave stessa, ma rappresenta
una “semplificazione di
trattazione preliminare”,
come effettivamente viene specificato
nella già citata lettera dell’11 aprile
2006 della Capitaneria di Porto di
Messina.
AREA OPERATIVA
La risoluzione IMO A.890 stabilisce che
nella determinazione delle tabelle si
devono tenere in considerazione i
seguenti fattori:
al punto 6) Area operativa della
nave e limiti di navigazione cui la
stessa è abilitata.
Lo Stretto di Messina è notoriamente
caratterizzato da particolari
condizioni meteomarine e alta densità
di traffico longitudinale e trasversale
che rendono l’esercizio della
navigazione particolarmente difficile e
complesso.
La pericolosità di questo tratto di
mare è stata ripetutamente rimarcata da
varie parti come puntualmente riportato
nelle linee guida a pag. 30
(D.M. 8.05.85); pag. 36
(accordo Confitarma OO.SS. del
23.02.2000); pag. 39 (nota C. P.
Messina n.32/8349 del 3.04.04) e come
testimoniato dai numerosi incidenti.
Pertanto la composizione delle tabelle
minime di sicurezza per le unità che
operano nello Stretto di Messina deve
tener conto sia da un punto di vista
qualitativo che quantitativo sia delle
specifiche prescrizioni dettate dalla
natura particolarmente insidiosa della
navigazione nello Stretto che
dell’incidenza dei fattori ambientali
esterni (condizioni meteomarine e
densità del traffico) sul fattore
fatica sull’equipaggio ed in particolar
modo sul Comandante.
ANALISI FUNZIONALE
DELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO A BORDO
Normali condizioni operative
Alla luce della normativa richiamata e
dell’organizzazione del lavoro a bordo
delle unità interessate si possono
individuare le seguenti qualifiche e
relative attività lavorative:
Comandante:
- Condotta nave
- pianificazione e direzione della
navigazione
- manovre di ormeggio e disormeggio.
- Coordinamento e direzione
generale delle attività
di bordo.
1° Ufficiale di Coperta :
- organizzazione dei servizi di
sicurezza della nave, come descritto al
punto 4.3.1.2 (pag. 47) delle linee
guida;
- sorveglianza operazione
imbarco/sbarco ed eventuale rizzaggio/derizzaggio
del carico (funzione a livello
direttivo come da STCW ’78/95)
- Operatore radio GMDSS(1)
;
- Responsabile operazioni di
assistenza ai passeggeri;
- Responsabile cure mediche a
bordo (medical care)
Marinaio Timoniere :
- Condotta nave;
- Servizio ronde durante le soste in
porto.
Nostromo :
- coordina operazioni di
ormeggio/disormeggio;
- coadiuva il 1° Ufficiale di coperta
per operazioni
Imbarco/sbarco del carico
- coordina manutenzioni di coperta;
- in navigazione coordina sorveglianza
del carico ed
esecuzione ronde;
- assistenza passeggeri con particolare
attenzione alle PMR.
Marinaio
- Operazioni di ormeggio e disormeggio
lato dritto
- operazioni di imbarco e sbarco
automezzi
-in navigazione esegue interventi di
ordinaria
manutenzione in coperta.
Marinaio
- Operazioni di ormeggio e disormeggio
lato sinistro.
- operazioni di imbarco/sbarco
automezzi;
- in navigazione di servizio vedetta in
plancia.
Giovanotto di Coperta:
- Operazioni di ormeggio/disormeggio al
traversino Sn;
- di ausilio per le operazioni di
imbarco/sbarco
automezzi;
- in navigazione sorveglianza carico,
servizio ronde e assistenza ai
passeggeri;
- Pulizia dei vari locali di coperta
anche ai fini di
mantenere gli standard di sicurezza.
Mozzo
- Di ausilio alle operazioni di
ormeggio/disormeggio;
- in navigazione coadiuva alla
sorveglianza del carico,
servizio ronde e assistenza passeggeri;
- Esegue pulizia dei locali equipaggio
e di coperta.
Direttore di macchina:
- Responsabilità della condotta
macchinari.
- Responsabile del funzionamento e
della manutenzione
delle installazioni meccaniche ed
elettriche della nave.
- Responsabile della manutenzione ed
efficienza degli impianti fissi e
materiale antincendio.
- Responsabile operazioni di imbarco e
travaso gasolio,
movimentazione zavorra
1° Ufficiale di Macchina:
- Coadiuva alla condotta
macchinari;
- Responsabile manovra impianti fissi
antincendio;
- Responsabile controlli chiusure
stagne e delle verifiche e
prove prima della partenza e arrivo
della nave;
- Coordina e sorveglia operazioni di
imbarco e travaso
gasolio, movimentazione zavorra;
- Coordina e sorveglia manutenzioni sui
macchinari
essenziali come da procedure SMS;
- Addestramento personale di machina
nuovo imbarcato
Operaio Motorista:
- Coadiuva alla condotta dei
macchinari;
- esegue lavori di manutenzione sui
macchinari
essenziali come da procedure SMS.
- coadiuva alla manutenzione ed
efficienza degli impianti
fissi e materiale antincendio;
- Coadiuva operazioni di imbarco e
travaso gasolio e
movimentazione zavorra.
- Ronde e sorveglianza macchinari.
Elettricista:
- Coadiuva alla condotta dei
macchinari;
- esegue lavori di manutenzione sui
macchinari ed
apparecchiature elettriche, come da
procedure SMS.
- Ronde e sorveglianza macchinari.
Allievo comune polivalente: -
Coadiuva il motorista e l’elettricista
nei lavori di
manutenzione;
- Pulizia dei locali e dei macchinari
per mantenere gli
standard di sicurezza;
- in navigazione coadiuva alla
sorveglianza del carico,
ronde e assistenza ai passeggeri.
PROPOSTA
DI TABELLE MINIME DI SICUREZZA
Sulla base di una attenta valutazione
dell’organizzazione del lavoro a bordo
e quindi solamente con l’analisi
appropriata delle
funzioni/compiti/responsabilità
riferiti alla tipologia del
servizio effettuato, si ritiene di
poter proporre le seguenti ipotesi di
tabelle minime di sicurezza per le navi
di RFI.
Le proposte tabelle sono state
dimensionate tenendo in debito conto la
complessa normativa nazionale ed
internazionale.
Tuttavia si ritiene che debba essere
approfondita l’incidenza – in termini
quantitativi e qualitativi – della
seguente normativa:
-
Regolamento n. 725/2004/CE
relativo al miglioramento della
Security delle navi e degli impianti
portuali.
-
Decreto legislativo 8 marzo
2005, n. 52 – persone a mobilità
ridotta.
Per queste disposizioni non risulta che
siano stati predisposti gli strumenti
attuativi, per cui - allo stato attuale
- non si possono quantificare gli
effetti che l’applicazione completa di
queste norme avranno sulla composizione
delle tabelle.
ENOTRIA
Comandante
Direttore di Macchina
1° Ufficiale di Coperta
Operaio Motorista
Nostromo
Elettricista
Marinaio Timoniere
Allievo Comune polivalente
Marinaio
Marinaio
Giovanotto di Coperta
RIACE - FATA MORGANA
Comandante
Direttore di Macchina
1° Ufficiale di Coperta
1° Ufficiale di Macchina (1)
Nostromo
Operaio Motorista
Marinaio timoniere
Elettricista
Marinaio
Allievo Comune polivalente
Marinaio
Giovanotto di Coperta
Mozzo
BUDELLI -
RAZZOLI
Comandante
Direttore di Macchina
1° Ufficiale di Coperta
1° Ufficiale di Macchina (2)
Nostromo
Operaio Motorista
Marinaio Timoniere
Elettricista
Marinaio
Allievo Comune polivalente
Marinaio
Giovanotto di Coperta
Giovanotto di Coperta
Mozzo
Note:
(1) Le navi Riace e Fata Morgana hanno
un apparato motore che supera i 3.000
kw di potenza per cui si ritiene
indispensabile la presenza del 1°
Ufficiale di Macchina, come fra l’altro
confermato a pag. 7 delle linee guida :
MSN 1767 “Hours
of work, safe manning and watchkeeping”
2002 –
Direttiva emanata dal MCA in cui
vengono definiti I criteri per la
determinazione delle tabelle minime di
sicurezza in funzione dell’orario di
lavoro e di riposo nonché delle
disposizioni specifiche contenute nella
convenzione STCW ’95.
I principi di tale direttiva sono
applicati oltre che nel Regno Unito
anche nei documenti di “Safe Manning”
di Grecia – Malta – Gibilterra –
Irlanda – Spagna – Turchia – Stati
Uniti.
Si evidenzia che su Unità adibite a
viaggi nazionali, con stazza compresa
fra 500 e 3000 GT, sono previsti
almeno due Ufficiali di Coperta ,
compreso il Comandante.
Per la sezione macchina su
navi adibite a viaggi nazionali con
potenza compresa fra 3000 e 6000 KW, vi
devono essere almeno due ufficiali di
macchina (compreso il Direttore di
macchina)
(2) Le navi Budelli e Razzoli pur
avendo un apparato motore con potenza
inferiore a 3000 KW, presenta delle
caratteristiche strutturali che rendono
indispensabile la presenza del 1°
Ufficiale di Macchina. Le centrali
elettriche dalle quali si possono
manovrare in modalità manuale, i
propulsori diesel-elettrici della nave
si trovano infatti, in due locali
separati, da un locale si possono
manovrare i due propulsori di prora e
dall’altro i due di poppa.
VALUTAZIONE TABELLE IN CONDIZIONI
DI EMERGENZA
L’impostazione metodologica delle
“linee guida” predisposte dal Ministero
consente di poter affermare che le
tabelle minime di sicurezza sopra
esposte e dimensionate attraverso
l’analisi e valutazione delle funzioni
- compiti e responsabilità di ogni
singolo membro dell’equipaggio, possono
essere considerate congrue anche per
affrontare le varie condizioni di
emergenza.
Ciò anche considerando i “fattori di
fatica” che scaturiscono dalla
particolare condizione di esercizio:
tipo di navigazione – contesto
ambientale - numero di manovre -
operazioni commerciali e ciclo
lavorativo che si svolge
ininterrottamente per ogni turno di
servizio di otto ore circa.
Si ritiene comunque utile un
approfondimento sulla problematica
legata all’assistenza ai passeggeri,
sia in condizioni di normale esercizio
che in situazioni di emergenza, in
riferimento alle disposizioni normative
nazionali ed internazionali.
In particolare sarebbe utile poter
definire i limiti numerici di
passeggeri che ogni singolo componente
dell’equipaggio può ragionevolmente
assistere nei vari casi di emergenza.
CONSIDERAZIONI SULLE TABELLE
MINIME DI SICUREZZA IN RELAZIONE AL
NUMERO DI PASSEGGERI TRASPORTATI:
La possibilità concessa agli
armatori pubblici e privati, di
avanzare ed ottenere richiesta di
riduzione delle tabelle d’armamento,
motivandole con la limitazione del
numero di passeggeri trasportabili, ha
insinuato nel sistema una logica
imprenditoriale sbilanciata verso i pur
legittimi interessi economici ma poco
attenta alla sicurezza ed alla qualità
del servizio.
Riteniamo inoltre evidenziare come tali
modifiche abbiano determinato nei fatti
una forte limitazione per i passeggeri
in transito facendo venir meno il
diritto alla mobilità per persone e
cose, peraltro universalmente
riconosciuto.
Ciò ha determinato conseguenti
scioperi, blocco delle navi, petizioni,
denunce all’Autorità giudiziaria e in
alcune circostanza anche problemi di
ordine pubblico tali da richiedere
l’intervento della protezione civile e
conseguenti prese di posizione da parte
della politica delle istituzioni,
nonché richiami anche da parte della
Prefettura.
Nelle situazioni di emergenza che si
possono verificare sia sul piano della
sicurezza che su quello della
protezione ambientale, non sempre la
gravosità degli incarichi
dell’equipaggio è strettamente legato
al numero dei passeggeri trasportati.
Solo nei casi limite di emergenza
generale e abbandono nave, un numero
minore di passeggeri renderebbe
“giustificabile” la riduzione delle
tabelle minime di sicurezza.
Per il resto delle emergenze
previste nei ruoli d’appello, quali:
inquinamento da oli minerali, falla,
uomo in mare, incendio grave, recupero
naufraghi, non sono previsti
interventi legati al numero dei
passeggeri a bordo.
Si prendano ad esempio le tabelle
minime di sicurezza determinate
recentemente per le bidirezionali che
effettuano servizio nello stretto, sono
state ridotte da 10 a 7 unità per un
massimo di 40 passeggeri, tale
interpretazione consente un
insostenibile paradosso: in caso
d’incendio a bordo, era stato
individuato in 10 unità il numero
minimo di uomini necessario a garantire
l’intervento di spegnimento con buoni
margini di successo.
Considerando che nessuna innovazione
tecnologica relativa alla sicurezza è
da registrarsi nelle navi in questione,
gli interventi per incendio grave,
inquinamento, falla e uomo in mare non
sono suscettibili di variazione nella
quantità e nella qualità, a prescindere
dal numero dei passeggeri trasportati.
In buona sostanza, la teoria singolare
adottata nello Stretto ha permesso la
riduzione degli uomini destinati alla
sicurezza in navi che sono solo più
vecchie dall’epoca in cui si
consideravano indispensabili 10 uomini
di equipaggio per garantire gli
adeguati livelli di sicurezza.
Si evidenzia infine che le Unità navali
che operano sullo Stretto di Messina
presentano una vetustà preoccupante ed
inoltre la notazione di automazione
IAQ1 è frutto – ad esclusione dell’
Enotria (2002) - di innovazioni
posticce su navi vecchie:
RFI 4 navi di 20 anni – Caronte &
Tourist con 7 navi con età media
di 25 anni e 5 navi di 15 anni.
Dopo aver analizzato le linee guida del
Ministero e fatte le nostre
debite osservazioni di merito, al fine
di contribuire all’aumento degli
standard di sicurezza al sistema di
traghettamento e al superamento delle
criticità in atto per la mobilità delle
persone sopra citate, ci corre anche
l’obbligo di evidenziare come le
particolari condizioni meteomarine,
nonché l’elevato numero di incidenti
(che sono statisticamente aumentati
parallelamente alla diminuzione del
numero dei componenti l’equipaggio) in
uno dei tratti di mare fra i più
frequentati dell’intero mediterraneo e
i cui flussi di traffico sono in
costante aumento, anche a seguito
dell’apertura del porto di Gioia Tauro,
ci inducono a formulare quelle che per
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Orsa
e Sasmant ritengono debbano essere le
tabelle minime di sicurezza per il
gruppo RFI e per tutti gli operatori
presenti e futuri per navi di tipologia
similari, operanti nello Stretto di
Messina.
Messina, lì 24 aprile 2006
Filt CGIL |
Fit CISL |
UILT |
Or.S.A. |
SASMaNT |
D.
Piccione |
E.
Testa |
G.
Oliva |
M.
Massaro |
S.
Pino |
|