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Messina 17 maggio 2016 | |
Segretario Generale Filt CGIL Messina Organi di informazione |
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Oggetto:
accordo integrativo in Bluferries Spett.le Segretario Generale, apprendo dalla
stampa di una levata di scudi della Filt-Cgil contro il recente accordo
integrativo siglato in Bluferries da UILT, Fit Cisl, OR.S.A. e Uslac,
tutti tranne la Filt CGIL… La risposta di questa Segreteria Generale non
vuole innescare note polemiche ma è doverosa per i contenuti del
comunicato della Filt che fa chiaro riferimento a dichiarazioni
rilasciate dai rappresentanti del settore marittimo dell’OR.S.A.
definendole velatamente mendaci. Riporto testualmente:
“viene spacciata per una
conquista storica il passaggio di tutti i marittimi del turno
particolare da tempo determinato a tempo indeterminato…. A questi
lavoratori non si riconosce più alcuna quota di salario integrativo… Il
diritto alla salute viene monetizzato… tutto ciò con maggiori
prestazioni e maggiore flessibilità…”. Conoscendo la sua correttezza e la preparazione
nelle dinamiche contrattuali del settore marittimo mi sorge il dubbio
che lei non abbia letto l’accordo in parola e lo stesso le sia stato
riferito male o solo in parte, soprattutto in considerazione del fatto
che gli accordi integrativi siglati dalla Filt in Caronte&Tourist sono
di gran lunga più restringenti e veramente lesivi dei diritti
fondamentali. Andiamo per ordine: In tempi di Jobs Act, abolizione dell’articolo
18 e precarizzazione planetaria del lavoro,
sottovalutare il passaggio di 86 lavoratori da contratto a tempo
determinato a tempo indeterminato è quanto meno anacronistico. In
Caronte&Tourist, ad esempio, simili dinamiche sono impensabili, i
sindacati maggiormente rappresentativi, fra cui la Filt, non azzardano
neanche la proposta di stabilizzazione per i tanti marittimi assunti
alla bisogna con contratto a scadenza, sottoposti altresì a un dumping
contrattuale che prevede salari inferiori per i precari. In Bluferries il diritto alla malattia non è
stato affatto alterato né monetizzato, come si evince dall’accordo che
per sua conoscenza allego alla presente, la malattia è totalmente
retribuita sin dal primo giorno, esattamente
come prima. La novità in tal senso è rappresentata dall’incentivo
per la partecipazione dei dipendenti al raggiungimento degli obiettivi (Premio
Risultato), voce aggiuntiva alla retribuzione di base che
porta soldi in tasca ai
lavoratori, soprattutto a quelli in continuità di rapporto di
lavoro (CRL),quantificati in un massimo di 700 euro annui per lo Stato
Maggiore e 465 euro per il personale esecutivo, non è pochissimo se si
pensa che in altri settori produttivi gli aumenti salariali sono assenti
da anni. Tale incentivo alla produzione è stato legato alle presenze e
sono state previste delle percentuali di “penalizzazione” per i giorni
di malattia. Come vede non è stato fatto alcun passo indietro rispetto
al sacrosanto diritto alla salute, in buona sostanza nell’accordo si
significa che i periodi di malattia non sono annoverabili fra le
prestazioni utili alla produzione, pertanto,
fermo restando
l’imprescindibile diritto dei lavoratori di mantenere la retribuzione di
base anche durante la fase di malattia, il dipendente ammalato
perde solo una quota parte del Premio Risultato,
voce aggiuntiva alla
retribuzione di base che resta invariata. Dal nostro punto di
vista non si tratta di passi indietro rispetto al passato, anzi… In
Caronte&Tourist, dove non capita spesso di leggere l’indignazione della
Filt, il trattamento malattia è ben più penalizzante, se lei ha avuto la
legittima sensazione che in Bluferries sia stato “monetizzato il diritto
alla salute” mi risulta incomprensibile la condivisone delle dinamiche
adottate dall’armatore privato, forse i marittimi di Caronte&Tourist
hanno meno diritto di ammalarsi dei colleghi operanti nel settore
pubblico??? Spero vivamente di no. Per quanto riguarda l’allarme di “maggiori
prestazioni e maggiore flessibilità…”, reputo pertinente rammentarle che
anche in questo caso l’accordo integrativo siglato da UILT, Fit Cisl,
OR.S.A. e Uslac non incide
minimamente, l’orario di lavoro
applicato in Bluferries è quello concordato dai sindacati confederali
nel contratto nazionale di settore, firmato anche dalla Filt, non certo
dall’OR.S.A. I diritti dei lavoratori non si rivendicano
innescando lotte fra poveri, stabilizzati contro precari… ma
costringendo gli armatori operanti nello Stretto ad adottare lo stesso
trattamento per tutti i marittimi, solo così si può evitare che le
aziende affrontino la concorrenza comprimendo diritti e salari e
comincino a misurarsi sulla qualità del servizio. A tal proposito la
invito a valutare la possibilità di una vertenza unitaria per
rivendicare un accordo quadro con gli armatori da applicare tutti i
marittimi operanti nello Stretto di Messina, evitando le facili
aggressioni al vettore pubblico e i noti timori reverenziali verso il
gruppo Franza. Cordiali Saluti |
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OR.S.A. SICILIA | |
Il Segretario Confederale | |
Mariano MASSARO | |
OR.S.A. MARITTIMI | |
Il Segretario Provinciale | |
Antonino MORABITO | |
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