ORSA MESSINA, ORSA MESSINA, ORSA MESSINA, ORSA TRASPORTI, SINDACATO ORSA MESSINA, SINDACATO ORSA, SINDACATO ORSA, ORSA NAVIGAZIONE, SINDACATO OR.S.A., OR.S.A. NAVIGAZIONE, SINDACATO ORSA, ORSA NAVIGAZIONE, SINDACATO ORSA NAVIGAZIONE, ORSA, OR.S.A. ORSA, ORSA, ORSA,

N

E

W

S

 
 Segr.Generale
 
 Macchinisti Uniti
 
 S.A.P.S.
 
 S.A.P.I.E.
 
 S.A.T
 
 S.A.L.P.A.S.
 
 Marittimi
 
 CILA-AV
 
 ANPAV
 
 ANPCAT
 
 Energia
 
 Sanità
 
 Università
 
 Chimici e Tessili
 
 Spettacolo
 
 ANPAN
 
 Pensionati
 

Mariano Massaro - Consigliere Ente Autonomo Portuale Messina -

 

Autorità Portuale di Messina

Al Presidente Dario Lo Bosco

Fax 0909240257

segreteria@porto.messina.it  

Regione Siciliana

Al Presidente Raffaele Lombardo

c/o Capo di Gabinetto D.ssa Rosalia Mancuso

segreteriagabinetto@regione.sicilia.it 

Comune di Messina

Al Sindaco Giuseppe Buzzanca

Provincia di Messina

Al Presidente Giovanni Ricevuto

Fax 090715165

presidenza@provincia.messina.it 

Commissione Trasporti

Camera dei Deputati

On. Vincenzo Garofalo

garofalo_v@camera.it

 

ORGANI D’INFORMAZIONE

  

Oggetto: Punto Franco Messina

 

Il Punto Franco di Messina gode della “citazione” nel Piano Regolatore del Porto ma l’interesse verso questa concreta opportunità di sviluppo sembra inspiegabilmente sopito. Considerata la crisi occupazionale che attraversa la nostra città, non è più possibile trascurare un progetto che i tecnici del settore stimano in 3000 posti di lavoro solo nei primi tre anni. 

Con tutto il rispetto e la mia personale condivisione per la riqualificazione dell’affaccio a mare, credo che eguale attenzione vada rivolta alla realizzazione del Punto Franco di Messina, richiesto a gran voce dall’oriente e dai paesi africani che mostrano grande interesse alla futura fruizione di un porto libero da oneri doganali posizionato strategicamente nel mediterraneo fra l’Europa e i paesi che vi esportano la materia prima. 

La stessa città di Trieste che con i propri Punti Franchi non riesce a far fronte alle esigenze del mercato, ha più volte auspicato la realizzazione del P.F. di Messina per agevolare lo scambio commerciale e rendere l’Italia prima piattaforma europea per il deposito, lo stoccaggio e la prima lavorazione delle merci provenienti dall’oriente. 

L’interesse proviene da ogni versante, ma, come spesso accade, l’apatica Messina sonnecchia sperperando tempo e risorse per alimentare effimeri contrasti interistituzionali fitti di conflitti di competenze che mantengono in stato di stallo ogni proposta di sviluppo e crescita della città. 

Nonostante il silenzio mediatico che vige sul Punto Franco, molti messinesi attenti alle sorti della città ne hanno colto l’importanza e si rivolgono perplessi al sottoscritto per  denunciare l’indifferenza delle istituzioni interessate: 

l’Avvocato Marco Marino, coinvolto emotivamente ed a titolo gratuito nel progetto Punto Franco, dopo le ricerche e i contatti intercossi con le ambasciate dei paesi interessati all’esportazione via mare verso l’Europa, ha redatto un interessante relazione (già inviata al dott. Gazzola Gianfranco della China Shipping ed al Dott. dott. Scaramelli della Maersk) che giro in allegato a dimostrazione del fatto che Messina possiede le potenzialità umane e professionali per invertire la rotta rispetto alle dinamiche che l’hanno resa l’ultima città d’Italia. 

Di fronte alle esigenze della città i conflitti di competenza fra le pubbliche istituzioni vanno superati senza mezzi termini, non importa chi sarà a realizzare e gestire il Punto Franco  la priorità sta nella realizzazione stessa, da qualsiasi versante essa provenga, purché la gestione resti pubblica e si  eviti di trasferire altre risorse e aree pregiate della città in mano a sedicenti imprenditori privati che  hanno ampiamente sfoggiato inettitudine in altri settori ridicolizzando la città dopo essersi appropriati indegnamente di  risorse e beni immobili pagati con le tasse dei cittadini. 

Nell’anticiparvi una prossima Conferenza sulla potenzialità del Punto Franco, con la partecipazione dell’Avvocato Marino e delle realtà produttive della città, auspico un pronto riscontro alla presente. 

Cordiali Saluti. 

Messina 15 settembre 2008 

Mariano Massaro


 

LA RELAZIONE DELL'AVVOCATO MARCO MARINO

 

.......Il documento "L'ISOLA DEL TESORO" della Confindustria Siciliana, condiviso dal Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo (elaborato dalla struttura confindustriale regionale con il contributo di "GRUPPI DI LAVORO" e del "CONTACT GOVERNMENT" di Confindustria Sicilia nonché di esperti del mondo economico, imprenditoriale e istituzionale) nel  punto 3 del documento fa riferimento al previsto aumento del traffico mercantile mediterraneo. Il punto 3 dedicato alla logistica sottolinea:''Nei prossimi cinque anni transiteranno nel Mediterraneo 30 milioni di teus in più rispetto agli attuali 30/32 milioni e nel prossimo decennio il Far East disporrà di oltre il 50% della capacità produttiva mondiale. Già nel 2006 il solo export cinese raggiungerà il Giappone, circa 450 miliardi di dollari. Negli ultimi due anni il traffico nel Canale di Suez è aumentato del 19%. È la stessa localizzazione geografica della Sicilia a renderla di importanza strategica per l'intera Europa. Occorre puntare - in orizzonte 2010 - trasformare la Sicilia in una piattaforma logistica integrata, capace di intercettare le nuove merci containerizzate provenienti dall'Estremo Oriente, «lavorarle» e rilanciarle verso il Nord Europa via treno o via mare, quando non per aereo”.Tali dichiarazioni si aggiungono a ciò che il  prof. Victor Uckmar espresse in riferimento al Punto Franco di Messina, riconoscendo “la posizione strategica di Messina al centro del Mediterraneo”, durante la riunione interministeriale tenutasi alla Presidenza del Consiglio il 27 maggio 2004:"Messina, punto strategico, Punto Franco moltiplicatore d'imprese con speciale riferimento alle piccole e medie che non sono in grado di approvvigionarsi direttamente alla fonte, e insediate nelI’area del Punto Franco potranno rifornirsi dei prodotti e della merce prelevandola al deposito franco anche in quantitativi rapportati ad ogni singolo ciclo di lavorazione e trasformazione liberi anche dal peso degli anticipi degli oneri doganali, promuovendoli anche con la Fiera di Messina ”. Del punto franco di Messina si avvantaggerebbero le Società Cinesi oltre alle piccole e medie aziende italiane (non dovendo queste subire i costi lievitati degli intermediari sulle merci africane) nonché le grandi e piccole o medie imprese africane il cui sviluppo imprenditoriale è bloccato dalle multinazionali cinesi ed europee ( francesi) che controllano il mercato di tutte le merci e prodotti africani agricoli e minerari. Si potrebbero realizzare  società o meglio ancora "jont-venture" tra l’azienda americana o italiana di trasformazione che opera nell'area del Punto Franco ed il proprietario africano delle piantagioni di cotone,caffé, cacao, tabacco, arachidi, legno, frutta tropicale, o di miniere, essendo le concessioni di proprietà agricole o minerarie rilasciate di solito ai cittadini africani consentendo la commercializzazione dei prodotti a “jont-venture” o società anche con soci non africani. Senza l'attuazione del Punto Franco si escluderebbe Messina e il suo territorio dalla posizione leader che assumerebbe grazie al suo Punto Franco perché il Punto Franco di Trieste sembra non possa far fronte alle richieste dei Paesi africani che vorrebbero indirizzare le loro merci verso il Punto Franco di Messina, anche dello stesso Sudafrica invece di servirsi dei porti del Nord Europa. Con il punto franco vi sarebbe adibita un'area a "DEPOSITO FRANCO", ove si concentrerebbe la merce ed i prodotti provenienti dall'estero liberi da dogana,favorendo la nascita di imprese di trasformazione, lavorazione, di prodotti e materie prime in completa libertà da ogni tributo doganale I governi dei paesi africani, quale contropartita allo stoccaggio di propri prodotti nel deposito franco di Messina ( cotone,caffè, cacao, legno, frutta tropicale, legname, alluminio, pelli, etc.) realizzerebbero deposito franchi in  Africa riservati esclusivamente ai prodotti cinesi! Le società Cinesi investendo sul punto franco di Messina potrebbero favorire il primato Cinesi negli interscambi con l’Africa; gli Stati Uniti e la Francia oggi rispettivamente al primo e al secondo posto nell’interscambio coi paesi africani mentre attualmente la Cina è al terzo posto avendo superato la Gran Bretagna. Consolidando i legami economici euro-afro-cinesi si fortificano anche quelli politici. Da considerare che il porto di Messina potrà sostenere il peso di un traffico mercantile commerciale immenso, mediante l’ampliamento dell’aerea portuale di Messina con la concessione all’Ente Porto da parte del comune di San Filippo del Mela di un’area vasta di circa 2 milioni metri quadrati. Bisogna però riconoscere  che l'area che la legge 191 del 1951 destina al Punto Franco nella zona falcata del porto di Messina, è appena 144 mila metri quadrati, assolutamente insufficienti per tali ambizioni.Ma Trieste ci ricorda che può essere inglobata al punto franco dell’area anche lontana dalla zona portuale. L'occasione è stata già colta dal Comune di San Filippo del Mela che ha già deliberato di destinare all'ampliamento dell’area del Punto Franco di Messina due milioni di metri quadrati, con affaccio al mare dove è stata già finanziata la costruzione di un grande molo per l'attracco di navi porta container. Il Comune di S.Filippo del Mela ha avanzato tale offerta durante la riunione interministeriale del 27 Maggio 2004 tenutasi presso la Presidenza del Consiglio.L’ampliamento della "zona franca" grazie ai due milioni di metri quadrati con affaccio del mare di S.Filippo del Mela dovrà coinvolgere Milazzo e Barcellona, in relazione anche all'ipotesi di raccordo con il traffico container's di Gioia Tauro. La legge n. 191 del 15/03/1951, istitutiva del PUNTO FRANCO di Messina, all'articolo 3 così recita:"............NELL'AREA DEL PUNTO FRANCO SI POTRANNO COMPIERE IN COMPLETA LIBERTÀ DI OGNI VINCOLO DOGANALE TUTTE LE OPERAZIONI INERENTI ALLO SBARCO, SBARCO E TRASBORDO DI MATERIALI O DI MERCI - AL LORO -DEPOSITO – ED ALLA LORO CONTRATTAZIONE MANIPOLAZIONE E TRASFORMAZIONE ANCHE DI CARATTERE INDUSTRIALE............" 

I punti franchi avvantaggiano le  aziende di trasformazione di prodotti sgravati da tariffa doganale per la merce destinata ai mercati esteri oltre a quelli interni; imprenditori per la confezione e commercializzazione dei prodotti in "deposito franco" in quanto la merce alleggerita del "costo" dogana all'origine, diviene competitiva rendendo aree di mercato lontane  promuovere, in regime di joint-venture, interessanti rapporti con Paesi che dispongono di eccezionali risorse inutilizzate come i Paesi dell'Africa dell’Asia e della stessa Europa. 

La legge istitutiva n. 191 del 15/03/1951 ne indica l’ubicazione :"............1. E' istituito nel porto di Messina un «punto franco». Esso comprende le aree della zona falcata della superficie di circa metri quadrati 144.000,delimitata verso mare dal ciglio delle banchine del porto e verso terra da una linea che ha per origine l'angolo nord-est della darsena di levante a metri 20 dal muro di cinta della zona di pertinenza della marina militare denominata «Difesa militare marittima», segue una curva di raggio di metri 100 e dello sviluppo di metri 178,35, indi un rettifilo lungo metri 143,20 . parallelo e distante metri" 72 dal primo tratto," verso .ovest, del muro di cinta del deposito della C.I.P., poscia una curva di raggio di metri 321,27 e sviluppo metri 156,36, segue un rettifilo lungo metri 136 e poi, piegando ad angolo retto verso ovest per una lunghezza di metri 20 e successivamente ad angolo retto verso sud, segue un rettifilo lungo metri 423. Dall' estremo sud di detto rettifilo la linea segue il ciglio interno della progettata strada larga metri lO, che dalla litoranea porta alla testata Norimberga, fiancheggiando l'area della calata sud-ovest dello sporgente Norimberga destinata alla costruzione dei silos di carbone delle ferrovie dello Stato............". la legge 15 marzo 1951,n. 191,che istitutiva un Punto Franco nel porto di Messina,è da ritenersi tuttora vigente,anche se con alcune necessarie precisazioni. Per  extraterritorialità doganale non significa il venir meno del1' ordinamento doganale dello Stato del territorio franco, ma soltanto che quest’ultimo, pur di fatto ubicato entro il territorio doganale, agli effetti dell' imposizione tributaria è considerato fuori della linea doganale ed è così escluso al regime doganale ordinario, per essere disciplinato da  un regime speciale,che sostanzialmente consente di introdurre, depositare e, a volte, di manipolare, trasformare e consumare le merci estere nella zona franca in esenzione da tributi e formalità doganali. PER I PUNTI FRANCHI (ANCHE SE NON ATTUATI COME QUELLO DI MESSINA) .GIÀ PREVISTI DALLE PREDETTE LEGGI, PREVIGENTI AL TESTO UNICO DEL 1973, MANTENGONO VIGORE QUELLE DISPOSIZIONI DELLE LEGGI ISTITUTIVE CHE NON CONTRASTANO CON LA NUOVA NORMATIVA COMUNITARIA E NAZIONALE FONTE DI INFORMAZIONE COME LA LEGGE ISTITUTIVA DEL PUNTO FRANCO DI MESSINA! 

La Regione Siciliana, con decreto presidenziale n. 270/A il 10 novembre del 1955 istituisce l'Ente Autonomo Portuale di Messina per "l'amministrazione e la gestione del Punto Franco del porto di Messina". Ma dopo ciò il nulla per inerzia della classe dirigente!Negli anni recenti vi era la convinzione che, non essendo stata attuata per così lungo tempo, la legge istitutiva del punto franco di Messina doveva ritenersi tacitamente abrogata ma il parere degli Uffici Legislativi del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e cioè che la legge n. 191 del 1951, anche se non ancora attuata, è da considerarsi ancora in vigore perché mai abrogata da una legge (in altre parole non esiste un’abrogazione tacita delle leggi perchè una legge può essere abrogata solo da una legge successiva). 

Si attende l’emanazione del decreto di attuazione del Ministro della Economia, come previsto dall'articolo 2 della legge istitutiva, essendo già destinati all’ampliamento del Punto Franco di Messina 2 milioni di mq. del suo territorio del Comune di San Filippo del Mela;  e la redazione ed emanazione del Regolamento, successiva al Decreto di attuazione. 

Avvocato Marco Marino

 
 

commenta la notizia

 

nessun commento presente

 

 

Inserisci il tuo commento nello spazio sottostante:

NOME